Siamo un collettivo nato nel 2018 a seguito dell’assegnazione della menzione speciale all’interno del bando FuoriRotta2018. Abbiamo voluto indagare i movimenti femministi in Polonia, dove l’interruzione volontaria di gravidanza è concessa solo in caso di stupro, incesto, rischi per la salute della madre o danni per il feto e dove l’incisività dell’obiezione di coscienza impedisce nella maggioranza dei casi la possibiltà reale di scegliere sul proprio corpo. A causa della restrizione legislativa, la parola “aborto” è stata per molto tempo un tabù. Il tentativo del PiS, il partito al potere, di rendere il diritto all’aborto ancor più restrittivo nel 2016 ha però provocato, fra le altre cose, una salutare “perdita del pudore” nell’urlare le proprie rivendicazioni e nel fare uso di termini chiari e diretti. Abbiamo così viaggiato inseguendo quella seconda Polonia che ha lottato e sta lottando per il diritto di autodeterminazione dal 2016,da quando è scoppiato il fenomeno della Black Protest ad oggi per raccogliere quante più testimonianze possibili e dargli voce.
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